lunedì 24 giugno 2013

Qualche riflessione su Man of Steel



Quella che segue è un mio commento al post di Roberto Recchioni su Man of Steel.
(Rrobe invece di scrivere la recensione del film ha recensito il primo Superman cinematografico con Christopher Reeve e a fine post ha detto che Man of Steel semplicemente faceva cagare.)
Appartiene a quella serie di post di "mi piace quello che ho scritto, lo voglio tenere".
E quindi eccolo qua, il mio pensiero:



Ok, tu magari no, ma io per esempio non ho letto la recensione di Man of Steel nel post...
ho letto la recensione di un altro film, vecchio.

Non è la prima volta che Rrobe ricorre a questo espediente per esprimere il suo disgusto.
Solo che per me la cosa è sterile.

E lo è in primis, perchè "vecchio è bello" non è un assioma che tiene sempre. I gusti si evolvono, la tecnologia progredisce, tutto si trasforma.

In secundis perchè a voler continuare a confrontare le cose non ce le si gode: insomma, mica che Artemisia Gentileschi vale meno del Caravaggio perchè è caravaggista.

Ti dico, io sono un fan numero uno di Doctor Who, che peraltro credo essere la cosa migliore mai trasmessa dalle tv del pianeta.
Doctor Who compie 50 anni a novembre, e l'essenza dello show è il cambiamento, l'eternità attraverso la transitorietà.
Motivo fondamentale del perchè può fregiarsi di 50 anni di storia and still counting.
Sono talmente innamorato della serie che oltre alle stagioni recenti, mi sto guardando anche quelle vecchie, in bianco e nero, dagli anni 60 in poi.
Sono belle, ma non mi viene da dire che siano meglio di quelle odierne solo perchè sono vecchie.
E te lo dico da fan.
Sono lente, molto lente.
Per me hanno il loro fascino indubbiamente, e nonostante la lentezza mi piacciono. Ma volendo essere onesto con me stesso guarderei quattro volte la stessa puntata con Matt Smith piuttosto che sciropparmi più di una volta una puntata del 63 con William Hartnell.

I gusti cambiano, e sta a noi saperci adattare.
All'epoca del Manzoni gli intellettual(oid)i italiani discutevano del teatro in termini di fedeltà alle unità aristoteliche mentre in Inghilterra due secoli prima già avevano avuto Shakespeare.
Insomma, se non ti aggiorni e non stai al passo resti una vecchia cariatide arroccata sui tempi che furono, almeno secondo me.

Per intenderci, penso che una volta settati i nostri gusti su quello che c'è oggi non troveremo più molto di cui lamentarci...
Lo stesso discorso di Starbucks: cominci ad apprezzare Starbucks quando decidi che non entri da Starbucks per un espresso, ma per un frappuccino.
Bada bene che non sto parlando di accontentarsi.
Io sto dicendo che bisognerebbe essere consapevoli di cosa cercare.
Io per esempio in questo film cercavo un Superman possente, un design quasi etereo, degli scontri mozzafiato e un crescendo epico.
Ho trovato quello che cercavo? Si.
Il film mi è piaciuto.
Cercavo una bella storia?
Si e no. Si sa già che nel primo film del franchise di un cinecomic metà film se la mangia la genesi del supereroe, e la nascita di Superman la conosciamo tutti, quindi dai, non credo che seriamente qualcuno contasse di vedere qualcosa di nuovo o mai visto.
I film sui supereroi sono oggi quello che per la generazione di mio papà furono i western ieri.
Un genere, degli stilemi ferrei e inamovibili, trame lineari, pellicole che ne hai vista una e le hai viste tutte.
Il valore aggiunto, la cosa che ti spingeva a guardare un western piuttosto che un altro era quell'attore lì, quel regista là...
Infine, come tutti i generi, anche il western ha avuto le sue parentesi autoriali e i suoi capolavori (e che capolavori).
I film di supereroi non sono molto diversi: quello che ti spinge a guardare un film di supereroi piuttosto che un altro è quell'attore lì (in quel costume lì, con quei poteri lì), quel regista là; poi ci sono le parentesi autoriali (Batman, sia di Burton che di Nolan), i film che hanno osato un po' di più (Iron Man 3), e i suoi capolavori (questa poi è una voce personale, ma per me i primi due Spider Man, e i Vendicatori per esempio non si toccano).


Ps: fra 20 anni, i ragazzini che hanno 14-16 anni adesso probabilmente ricopriranno di un'aura di sacralità indiscussa questo Man of Steel, e il prossimo Superman cinematografico lo copriranno di merda perchè non è come Man of Steel. E' la ruota che gira.

Pps: conosco sia appassionati di fumetto, sia spettatori occasionali che hanno visto e apprezzato il film senza tante manfrine sui buchi di sceneggiatura... il mondo è bello perchè è vario a quanto pare...

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