sabato 22 giugno 2013

Man of Steel - la recensione


Man of Steel è una figata. Magari non un capolavoro, però mi è piaciuto. Ma tanto tanto.
L'intento era quello di prendere un supereroe come Superman, vecchio, ingenuo, quasi onnipotente e forse per i più superato, e renderlo appetibile al pubblico di oggi.
Si trattava di svecchiarlo.
L'operazione è senza dubbio riuscita: Henry Cavill mi ha fatto dimenticare Christopher Big Jim Reeve, con la sua interpretazione da Clint Eastwood dei supereroi.
Due facce fa, il suo Clark Kent.
Ma è anche una persona con le sue turbe, che si autoreprime da una vita per non sentirsi troppo diverso, troppo estraneo. Ci sta che un paio di emozioni le abbia soppresse.

Come dissi QUA, Superman non è molto simpatico a tanta gente, perchè quasi intimidisce con la sua semi-onnipotenza.
Se è vero questo, Man of Steel ha il grande merito di rappresentare un Superman senza mezzi e senza risorse, un eroe in erba, sia nella lotta contro il male, sia nella lotta contro se stesso, senza tirare fuori la kryptonite.
Da questo punto di vista è stata geniale la scelta dei cattivi, altri Kryptoniani, geneticamente alterati per essere soldadi, quindi avversari alla pari di Superman, ma con qualcosa in più.
Cattivi-non-cattivi, se vogliamo, perchè la loro programmazione genetica possiamo vederla anche come una sorta di deresponsabilizzazione... e sono cattivi con una pars construens: non vengono per distruggere, non sono ostili. Semplicemente scoprono un sopravvissuto della loro stirpe e vogliono ricostruire la loro terra natale.


Man of Steel è un film che si muove su due direttrici principali, il caso e la scelta.
Il caso è la nascita di Kal El, primo Kryptoniano a nascere naturalmente dopo secoli di programmazione delle nascite e modificazioni genetiche volte a creare individui adatti per un determinato ruolo e solo per quello, nella società kryptoniana.
La scelta è quella dell'identità, di una morale, di un senso di appartenenza, della parte dalla quale schierarsi.
E questo Superman è pieno di dissidi interiori, non sempre è capace di prendere una scelta, e quando la prende non sempre è quella giusta.
Non è infallibile.
Sbaglia e sbaglia di brutto, è naif, è un protettore ma non sempre riesce a difendere i suoi protetti e dagli altri, e da se stesso.
Del resto è un elefante in un negozio di porcellane chiamato Terra, che improvvisamente si è trovato costretto a ricorrere a capacità che a lungo aveva represso per paura che il mondo non fosse pronto per lui.
Poi subentra anche la categoria dell'ineluttabilità, e lo fa con un pugno allo stomaco.
Del resto non è per niente una storia ingenua questa, nè è buonista.
La gente muore durante l'invasione aliena (come in Avengers..), muore male, e muore per mano di assassini che si nascondevano dove non ti aspettavi. Non ti viene risparmiato niente, caro spettatore, e questa prassi credo sia figlia dei tempi moderni, perchè anni fa il lieto fine era molto più popolare.


Il film offre il fianco a qualche critica, me ne rendo conto: tanti flashback apparentemente buttati lì, in modo pretestuoso, la presenza ricorrente del defunto Jor El, padre kryptoniano del supereroe, il mancato approfondimento dei comprimari.
In realtà, nessuna di queste cose mi ha disturbato, e anzi, al contrario le ho molto apprezzate.
Nei flashback si raccontano delle sfaccettature della personalità di Clark; è come quando parli di te a un amico che conosci da poco, e per cercare di spiegargli chi sei ricorri al racconto di quella volta là con la ex, o quell'altra volta in vacanza, oppure ancora quella volta che ti hanno cazziato per bene e compagnia.
Le scene del passato di Clark sono istantanee della sua vita: io mi immaginavo lui di fronte all'album di famiglia, che scorrendo le foto rievocava le situazioni che vi erano immortalate.
Il ricordo della morte di pa' Kent ad esempio è quello che dà l'impronta al Clark tormentato, viaggiatore in fuga da se stesso, ma soprattutto al Superman di domani, quello del senso del dovere che travalica il sè ed è più importante di qualsiasi altra cosa.
Molti si sono lamentati che la morte di pa' Kent è stupida.
Non capisco perchè.
Del resto questo è un film sul caso, ed eccetto gli alieni che volano il resto è piuttosto realistico.
E nella vita reale non necessariamente il caso ti dà la possibilità di morire in maniera spettacolare, eroica o coreografica come succede al cinema. Nella vita muori, muori e basta. Ed effettivamente è molto più facile che si muoia da coglioni, così, per una serie di sfortunate coincidenze casuali.
Sinceramente non ce l'avrei visto a lanciarsi nel fuoco per salvare una bambina e riemergere in preda alle fiamme per poi stoicamente morire in piedi.
Lo stesso vale per quello che succede nel finale.
Il fatto che la battaglia tra Superman e Zod sia spettacolare è puramente incidentale. Non è colpa loro.
Se fossero su Krypton sarebbe una scazzottata da bar, ma sono sulla terra e casualmente riescono a volare ed emettere raggi dagli occhi.
La conclusione della battaglia, però, non è spettacolare. E' scevra di ogni superpotere. E' la conclusione sensata della loro rissa da bar.

La presenza di Jor El non mi ha disturbato, e quando ci ha provato ero comunque troppo assorbito dalla storia quindi non me ne sono fatto un problema. Quando poi viene spiegata, in effetti concordi che si, ci sta.

Il mancato approfondimento dei comprimari invece...
Se ne sono lamentati tutti.
Io no.
Perchè Superman è un personaggio titanico. E' lui l'unico personaggio del film. E così doveva essere.
Superman sarà colui che spingerà nuovi supereroi ad uscire allo scoperto, li ispirerà, diventerà un simbolo.
Non c'è posto per altri, in questo film.
Non si tratta del film di Lois Lane e non si tratta del film della famiglia Kent.
E' il film di Superman, e i personaggi non sono altro che maschere, pallidi aloni funzionali all'evoluzione, alla formazione di un personaggio che nell'arco di due ore passa dalla condizione di esule, a quella di operaio, a quella di dio inesperto.
Del resto quando mai in un film di supereroi i comprimari sono approfonditi? E non se n'era mai lamentato nessuno.
Insomma... avete mai visto una fidanzata di Spider-Man in un film? Non so voi ma io no, e mi è piaciuto lo stesso.
E poi sono sicuro che se anche avessero approfondito i comprimari, rubando tempo e attenzione alla figura di Superman, la gente si sarebbe messa a strillare che c'era troppo poco Superman (Iron Man 3 dice niente?).
Come le lamentele sulla troppa azione, quando il film precedente fece fiasco perchè di azione ce n'era troppo poca.
Il pubblico è una brutta bestia, che non si accontenta mai. Fanculo, il film se lo sai vedere ti prende, e ti prende tanto, e ti coinvolge emotivamente e ti strizza e ti strapazza e ti annichilisce e ti fomenta.


Gli effetti speciali sono un'eccellenza. La resa dei poteri è esattamente come te la immagini se là fuori ci fosse un Kryptoniano a combattere le forze del male.
Un plauso a chi ha disegnato i costumi: non potevano essere fatti meglio!
E parlo tanto delle armature dei Kryptoniani quanto del costume di Superman che è di una figaggine assurda. Tentativo di svecchiamento riuscito.
E poi i combattimenti.
I Combattimenti.
Mamma mia l'emozione di vedere come sarebbe stato un film di Dragon Ball se l'avessero fatto bene.
Non ho mai visto combattimenti del genere e probabilmente non ne rivedrò per un bel po', ma la maestria nella gestione dei movimenti, la regia pulita e per niente caotica anche quando sarebbe stato difficile farti capire cosa stava succedendo...
Oh mamma.
C'è anche Superman in posa da Saiyan nella foto sopra!
Mai visto niente di simile: le scariche di pugni, la supervelocità come se fosse un teletrasporto, il volo e gli scontri aerei, qualche vago accenno di arti marziali (sicuro Clark qualche film di Bruce Lee dovrà pur averlo visto!), la vista calorifica che non poteva essere realizzata meglio.
E poi Quella Scena. Quella che fin dal trailer mi ha fatto realizzare chiaramente quanto avrei amato questo film.
Superman che appoggia il pugno per terra, la ghiaietta che si alza, lui che prende il volo con tanta energia da creare un cratere nel terreno e il momento dopo è nello spazio.
BOOM!
Che fierezza, a momenti piangevo di commozione!



Poi insomma, Cavill è credibile come Superman.
Ha più tette di Lois Lane.
Ha il fisico di un autotreno.
E' possente, spesso, fiero, altero, regale, un po' -volutamente- Gesù Cristo.
In certi momenti ne ha dell'essere trascendente, in certi altri si erge monolitico, alto e svettante sul popolo terrestre con una grandezza che straborda dallo schermo e ti invade il cuore e ti riempie di orgoglio.
E poi sarà anche un po' un figlio di merda per i Kent, che non si comporta tanto bene l'omaccione, però il sorriso così caldo e spontaneo che fa (che è l'altra sua faccia. Dissi prima che due ne aveva...) solamente quando vede ma' Kent è qualcosa di bello, che conserva una traccia di pietà filiale, anche se viene presto soffocata dalla figura dell'uomo in fuga.



Infine il modo in cui Clark entra a far parte del Daily Planet l'ho adorato. Ha un sacco senso e corona il legame del personaggio con Lois Lane.



In definitiva, se non si fosse capito, Man of Steel mi è piaciuto da morire.
Mi ha fatto dimenticare tutta una serie di altri film di supereroi che ho visto negli anni e si piazza nel mio pantheon personale sul gradino numero 1 assieme ad Avengers, che li metto a pari merito perchè del resto sono due film di genere diverso anche se appartengono alla stessa macrocategoria.
Mi ha coinvolto un sacco, io mi sono lasciato raccontare la sua storia e lui mi ha ripagato.
I criticoni avranno sempre da criticare, e ci sarà sempre gente che andrà al cinema con l'occhio clinico pronto a vivisezionare i film e smontarli pezzo per pezzo attaccandosi a falle, mica-falle, errori e improbabilità. Non io. Non oggi.
Per me i brutti film di supereroi sono altri: Daredevil, Elektra, Ghost Rider, i Fantastici Quattro..
E comunque la si metta questo Man of Steel non è alla loro stessa stregua.

Non sono un critico cinematografico, però 10/10 gli do, perchè questo film mi è piaciuto di brutto!

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