domenica 8 luglio 2012

Wannabe Marvel Fan



Una volta l'acquirente era scoraggiato ad acquistare Marvel per via di un passato molto ingombrante. 
Oggi uno è scoraggiato dal presente e dal futuro più che dal passato.
Personaggi che si avvicendano sotto gli stessi costumi, finte morti cicliche, 4-5 testate dei Vendicatori con 50 gruppi diversi (uno per stato degli USA), imprecisati gruppi di X-men con millemila personaggi che è difficile stare al passo.
Mi trovo nella posizione di wannabe marvel fan, che però non ci riesce...

Un'altra cosa: avete notato il circolo vizioso delle ispirazioni?
Fate caso al costume di Capitan America in questa foto per esempio... è uguale uguale a quello del film.
Ho realizzato che la Marvel ha questa tendenza a fare cose tipo:
-voglio svecchiare l'Uomo Ragno
-lancio Ultimate Spiderman, testata giovane con taglio quasi telefilmico e tanta attenzione alla vita di Parker come teenager nel nuovo millennio
-fa successo
-allora adeguo anche la testata originale dell'Uomo Ragno alle stesse tematiche per cui compare su Amazing Spiderman lo stesso taglio telefilmico e la stessa attenzione alla vita di Parker imborghese, tra lavori e fidanzate.
Risultato è che se le due testate avevano ragion d'essere in virtù di un diverso approccio allo stesso supereroe, la cosa si fa scialba quando le tematiche si appiattiscono sulle stesse linee guida.
Stessa questione per i film:
-Marvel fa un film sul supereroe
-le testate fumettistiche legate a quel supereroe guadagnano visibilità
-se il film fa successo le testate legate a quel supereroe subiscono delle modifiche mirate a rendere il fumetto più simile al film (vedi appunto il costume di questo Cap).

Ho sempre pensato allo scrivere storie come al fare un film a budget illimitato.
In una storia a fumetti puoi far sembrare figa una calzamaglia rossa e blu, puoi far sembrare verosimile che bastino degli occhiali per proteggere l'identità segreta di un eroe, puoi inscenare invasioni aliene, morti, resurrezioni, luci, puoi rendere l'impossibile possibile.
Perchè ridursi a scimmiottare un film che scimmiotta il fumetto originale?
Perchè far diventare delle vecchie glorie dei fumetti nient'altro che il surrogato di un surrogato?
Lo so, la risposta a tutte le mie domande è sempre quella, SOLDI, però io sono ancora tra gli idealisti che credono che i soldi si facciano soprattutto con la qualità piuttosto che con le operazioni pubblicitarie...


venerdì 6 luglio 2012

Amazing Spiderman Reprise

Pubblico ora un commento molto lungo che ho fatto su facebook, in una conversazione con tanti detrattori del film di Spiderman. Pensavo di aver già detto praticamente tutto quello che avevo da dire sul film e su come è stato accolto, ma sull'onda dell'emozione sono riuscito a esprimere nel pezzo che segue un'idea che mi ronzava indistinta per la testa ma non riuscivo a tirar fuori per bene.
Fondamentalmente mi sono posto la domanda "ma perchè i criticoni del film per la maggior parte affermano di essere cultori della controparte fumettistica?"

Questa è la risposta:

lasciate che vi spieghi perchè penso che le critiche rivolte ad Amazing Spiderman siano critiche da checcheisteriche del cazzo.
novanta su cento della merda arriva da personaggi che si dichiarano fan della figura di Spiderman e lettori di vecchia data del fumetto.
e già mi soffermerei sul "lettore di vecchia data del fumetto" che volendo leggerlo un po' tra le righe nascone un accenno dell'atteggiamento "did it before it was mainstream", naturale conseguenza del quale è per l'appunto criticare qualcosa che è diventata popolare.
ora però analizziamo cosa dovrebbe comportare l'essere lettori di vecchia data dell'uomo ragno.
io per forza di cose non posso dire di esserlo, perchè avendo 20 anni tante cose me le sono perse, però i fumetti li leggo da 10, e per essere un ventenne mi vanto di avere una discreta esperienza in merito visto che ci sono dentro da metà della mia vita.
io da lettore del fumetto mi sento di affermare che questo Spiderman è molto più simile alla controparte fumettistica che non quello di Raimi, che sembrava un Superman col costume sbagliato.
in base a cosa lo affermo?
faccio un paio di esempi recenti:
è uscito da poco in edicola e fumetteria il primo numero di una raccolta di storie del ragno risalenti agli anni 80 scritte da Roger Stern. la prima storia di queste è allo stesso tempo di un'ingenuità e di un'arguzia interessanti.
il concetto è semplice: spiderman deve difendere madame webb dall'assalto del fenomeno, il quale è come un power player in un gioco di ruolo ed è inarrestabile. una volta individuata la vecchia veggente questo parte in linea retta e non c'è ostacolo che lo possa fermare: cammina sul fondo dell'hudson e non annega, risale in superficie, sfonda palazzi, lancia macchine, la ragnatela non lo ferma ecc.
insomma si fa di tutto per far capire al lettore che spiderman non sconfiggerà mai l'avversario con la sola forza, ma avrà bisogno di astuzia (e già questa è una cosa di cui si sentiva la mancanza nei film di raimi ma in webb si vede).
ci sono tante pacchianate in questa storia, come spiderman che crea un elastico di ragnatela e lo usa come fionda per bersagliare il fenomeno con una pioggia di travi di ferro, oppure il fatto che il fenomeno arrivato al cospetto di madame webb la stacchi dal suo alimentatore di funzioni vitali e si stupisca che la vecchia stia morendo. alchè se ne va. e tu ti domandi "ma perchè tutto sto casino per arrivare alla vecchia e quando ci arriva non la prende? perchè non stacca la vecchia con tutto l'alimentatore? tanto fra poco esce illeso da un camion di benzina che gli esplode in faccia! potrà trasportare una vecchia con la sua poltrona...".
ecco appunto: questo rimane illeso da esplosioni, piogge di travi, camminate subaquee e come viene sconfitto?
spiderman lo attira nelle fondamenta di un palazzo in costruzione e questo affonda in una colata di cemento profonda 15 metri. volendo fare i pignoli dici "finchè il cemento è liquido fenomeno può riemergere, se tanto cammina tranquillamente sott'acqua come ha fatto. se invece è solido lo può spaccare e risalire in superficie, sempre per via del fatto che è scampato a tutte le peripezie di cui sopra".
però alla fine la storia piace, diverte e fondamentalmente E' QUESTO L'UOMO RAGNO DEI FUMETTI, NON UN ALTRO.
quindi mi piacerebbe sapere cosa intendono questi presunti fan dell'uomo ragno fumettistico con "il film è una merda". perchè il film è pieno delle stesse identiche ingenuità, sboronate e trashate che si trovano nel fumetto: come spiderman rallentato per una storta alla caviglia (per chi si lamenta del proiettile) oppure le ragnatele che stanno finendo e allora via che ci appendiamo alle gru (nel fumetto spidey cade ogni tre per due per via delle ragnatele che finiscono) e via dicendo.
e non scordiamoci che nel fumetto a un certo punto comparve anche la RAGNO MOBILE.
nel film viene catturato completamente lo spirito del fumetto originale (e anche un po' quello ultimate, con i vari smascheramenti) come mai prima d'ora.
alla luce di queste considerazioni ritengo che chi critichi in nome dell'essere puristi del fumetto sia semplicemente un poveraccio in preda alla sindrome da hipster del "tutto quel che è mainstream è merda".
passo e chiudo.

giovedì 5 luglio 2012

Amazing Spiderman parte 3 bis: Haters gonna hate



“Film di supereroi: tutti li guardano e il giorno dopo improvvisamente nasce una progenie di cineasti alla Guidobaldo Maria Riccardelli in cerca di un film impegnato che come una mitragliatrice inquinano la rete di critiche da checca isterica prive di qualsivoglia componente propositiva.

scrivevo su facebook qualche ora fa.  E scrivevo anche che chi ragiona così, giocando a fare il cineasta improvvisato starnazzando che voleva il film neorealista russo con sottotitoli in tedesco non fa altro che rendersi ridicolo, perché se vai a vedere Spiderman non ti aspetti “l’occhio della madre” e "la carrozzina".
Questo post è analogo a quello che feci per ribattere ai criticoni di Avengers, perché sebbene questo Spiderman io lo abbia promosso nonostante qualche magagna, certe critiche sono veramente cretine.
C’è una novità però: il 90% dei netcheccheisteriche che si sentono critici, criticano per l’appunto nel peggiore dei modi, ovvero senza una pars construens.
A questo proposito io che pur non sono né regista, né sceneggiatore, né niente in questa sede mi sentirei, dopo le critiche, di dire la mia riguardo a cosa mi sarebbe piaciuto vedere, quindi proponendo, oltre che stroncando.

- Peter come ottiene il cavo della ragnatela?
Mi pare che lo prenda quando è alla Oscorp e ne costruisca altri studiando gli appunti del padre.

-La passione per la scienza di Peter non viene approfondita…
Bè, ci si aspettava forse di vederlo da bambino al classico festival della scienza all’americana col suo modellino di vulcano che erutta? È il primo della classe, decifra degli appunti difficili, fa un figurone rispondendo alle domande di Connors, ha pure il poster di Einstein in camera… che cazzo volevate di più, che lo si vedesse lavorare al Cern?
In ultimo, risposta sul piano formale: a chi se ne esce che “bisognava approfondire qua” “bisognava far vedere là” vorrei ricordare che in due ore è difficile approfondire tutto, per cui si operano delle scelte e qualsiasi approfondimento va a scapito di un altro potenziale approfondimento. Tutto insieme non si può materialmente approfondire.

-
Perché una sedicenne bona in minigonna non solo è l'assistente di un'eminenza scientifica ma ha pure tutti i codici d'accesso ai suoi super laboratori?
Perché no, se lei stessa afferma di essere addirittura più ferrata in scienze di Peter che pure è un genio? E la risposta alla seconda domanda sta nella prima: se Gwen è assistente di Connors va da sé che avrà accesso al laboratorio dove lo scienziato fa gli esperimenti no?
In ultimo, risposta sul piano formale: come detto prima il film dura due ore, e già è un film lungo. Separare le figure di Gwen, Peter, Connors, gli zii di Peter, i genitori di Peter e magari anche introdurre il Bugle e M.J. avrebbe creato mille contesti paralleli che sarebbe stato impossibile presentare per intero nell’arco di due ore. Stesso discorso di chi in Avengers si chiedeva perché gli alieni avessero attaccato New York e non diverse parti del mondo. Era pratico e necessario che i personaggi fossero in un modo o nell’altro legati a doppio filo, e questa strategia mi è sembrata quantomeno sensata.

-Come fa Lizard a trasportare il suo laboratorio nelle fogne?
Devo ammettere che non ci avevo pensato. Vedete, ci sono diversi modi di guardare un film o leggere un fumetto: puoi essere prevenuto, o puoi guardarlo con gli occhi di un bambino e farti trascinare. Io Amazing Spiderman l’ho guardato col secondo stato d’animo che ha prevalso sul primo. Altra gente no, a quanto pare. Ma se al cinema ci devi andare con l’idea che poi torni a casa e devi criticare sul tuo blog allora evita di andarci e fatti un giro con gli amici.
Io quando da piccino guardavo il cartone di Spiderman mica mi sono chiesto mai come fosse possibile che nessuno sgamasse il costume sotto la camicia a Parker, o come facesse a pisciare se si portava sempre addosso la calzamaglia o dove appendesse gran parte delle sue ragnatele. E quel cartone l’ho amato.
Le storie supereroistiche hanno un patto narrativo che ti obbliga ad accettare cose ridicole, come il fatto che un tizio in calzamaglia rossa e blu risulti un figo da paura. Nell’ottica del film non mi sono posto il problema del laboratorio sotterraneo e mi è sembrato naturale. Vuoi che io fossi così assorbito che non mi sono fatto domande (e in questo caso avrebbe vinto il film per essere stato capace di trascinarmi a tal punto), vuoi che semplicemente io stia più stupido di chi se n’è accorto, oh a me sembrava una classica situazione da fumetto, quella del cattivo con il covo sottoterra, e mi è pure piaciuta.
E sapete che vi dico? Sarò anche più scemo di chi se n’è accorto, ma io sono andato a casa contento, e chi se n’è accorto è andato a casa incazzato per aver buttato dei soldi. Ritengo di aver vinto io comunque.
Ps: Lizard è solo un energumeno in grado di lanciare automobili. Non mi stupirei se avesse portato a braccio un pc sotto terra.

-Che fine fa il cinese cattivo?
Cinese? Quale cinese? A me sembrava un indiano, con un cognome da indiano.
Che fine fa non lo so, ma come ho già avuto modo di dire, questo film lascia molte piste aperte e sparge un alone di mistero. Che è evidentemente voluto. Pertanto ho come l’impressione che lo rivedremo quel fantomatico “cinese”.

-Che fine ha fatto l’uomo che uccide zio Ben?
Scappato… Peter ha imparato la lezione e andava alla ricerca del ladro quando si è materializzato Lizard e ha avuto altre priorità. Alla fine del film hanno inquadrato l’identikit dell’assassino. Proprio in primo piano. Chissà che non torni nel prossimo film… si parla di Venom come uno dei villain quasi certo… chissà…

-Perché a New York ci sono tante gru tutte in fila sulla stessa strada?
Perché New York come ogni metropoli è in continuo mutamento e non trovo innaturale che ci siano delle gru per i lavori. Tant’è che si vedono chiaramente i cantieri. E le gru non sono allineate ma si mettono in posizione apposta. È una soluzione un po’ scema ma è coreografica e mi è piaciuta.

-Perché Peter sembra indifferente a tagli grossi come il suo petto e poi si fa fermare da una pallottola di striscio nella gamba?
a) perché con la gamba uno ci cammina e col petto no. Quindi è naturale che fatichi a camminare.
b) chi ti ha detto che l’ha presa di striscio… perché ci si lancia a pontificare su cose che il film non dice…
c)i tagli grossi sul petto erano graffi, che Lizard gli ha inferto a livello volutamente superficiale. Da cosa lo deduco? Dal fatto che quando ha voluto uccidere (il capitano Stacy) lo ha trafitto tranquillamente che manco il tonno rio mare che si taglia col grissino.
Quello che mi sono domandato io è come mai Peter non sembri preoccupato delle infezioni dopo aver combattuto pieno di ferite in una fognatura… e sono inorridito quando ha baciato la povera Gwen di ritorno dalla sua avventura in mezzo alla merda XD

Io dal canto mio avrei da ridire su qualcosina:
i costumi in primis, ma ho già detto. Spiderman non mi piaceva ma una volta che vedi la scena della lavorazione al costume simpatizzi per la novità perché ti dà proprio un senso di qualcosa di amatoriale. Dal trailer rimasi un attimo interdetto per l’abbigliamento di Peter, che tutti definiscono hipster, ma che è palesemente skater. Ora, io mi sono vestito così per anni, e associo quell’outfit a cose tipo American Pie e i Blink 182. Non a uno sfigato secchione. Però alla fine guardi il film e ci sta pure.
Il grosso errore di tutta la pellicola secondo me è la gestione di zio Ben e del suo rapporto con Peter.
Ecco un elenco dei perché:
1) si tratta di un reboot, ma le origini del personaggio pare che le devi narrare per forza anche se essendo quelle sai che vedrai qualcosa di già visto (e a questo proposito ti hanno fatto incazzare quelle diciture sul trailer della serie “la storia mai narrata”)
2) il regista quindi si trova stretto nella morsa di dover narrare per forza una cosa già vista ma che è indispensabile per caratterizzare il personaggio e di cui quindi non può fare a meno. Questo comporta che il povero cristo si agiti come un pesce fuori dall’acqua per trovare la mediazione tra il nuovo e il già visto che non può evitare. I risultati potrebbero essere disastrosi…
3) prima cosa, l’introduzione dei genitori di Peter, che crea un ponte verso i sequel, ma è per forza di cose poco approfondita. Ciò nonostante ruba spazio alle figure degli zii, quindi non si approfondisce né l’una né l’altra famiglia di Peter…
4) zio Ben muore letteralmente di fronte a Peter, uno da un lato e l’altro da quello opposto della stessa strada. Sono rimasto basito dal fatto che Peter pur avendo i sensi ipersviluppati tanto da fermare le mosche in volo non abbia VISTO SUO ZIO E LA COLLUTTAZIONE NEL MARCIAPIEDE OPPOSTO AL SUO.
5) Peter è sconvolto dalla morte dello zio. Forse anche troppo. Perché dico così? Perché la reazione di Parker alla morte di Ben sarebbe giustificata se tra i due ci fosse un rapporto di amore e complicità almeno un filino più palese. In questo film invece il rapporto di Ben con il nipote è quello di un padre preoccupato, piuttosto che di uno zio saggio, e gli unici momenti che condividono i due sono un mezzo scambio di parole anche un po’ freddino in una cantina allagata e il momento in cui lo zio va a prendere Peter a scuola dopo che questo ha frantumato un canestro da basket.
FINE

A questo proposito però mi sono interrogato su come avrei risolto queste magagne relative alla ri-narrazione delle origini di Spiderman e sono arrivato a una conclusione.
All’inizio ho pensato semplicemente di saltare a pie pari la parte delle origini, che tanto ce le ha spiegate Raimi non troppo tempo fa, e dedicare due belle ore alle imprese del supereroe, ma ragionando, è solo un male non narrare quelle che secondo me sono le origini più belle e complesse del mondo dei supereroi.
Uno potrebbe dire che sono simili a quelle di Batman, ma qui c’è molto di più: c’è il senso di colpa, c’è la responsabilità… non sono cose da poco.
Pensando ai vecchi fumetti (in particolare alla prima storia di Superman su Action Comics) mi è tornata in mente quella capacità di sintesi che permetteva in pochissime pagine di condensare tanta avventura, tanta riflessione e tanta poesia.
Alchè ho pensato: e se invece di un’ora su due del film dedicata alle origini del personaggio, che tanto è rebootato quindi la sua nascita per lo spettatore è il segreto di pulcinella e non puoi chiedergli di fare finta di dimenticarsi tutto, avessero chiamato, chessò, John Romita Jr. a disegnare un mini-cartone animato di 5-10 minuti che con una tecnica di accostamento di animazioni e simil-vignette avesse riassunto quella prima ora di film che era sì bella ma ci potevamo risparmiare?

Con questo è tutto… ditemi cosa ne pensate!

Amazing Spiderman parte 3: La recensione

Però che bello :)

Amazing Spiderman è un bel film. Con qualche magagna ma un bel film.
Meglio della trilogia di Raimi, che ho scoperto che mi piaceva perché vedere volteggiare un Uomo Ragno in carne ossa e computergrafica su un megaschermo è un’emozione che non si dimentica e fondamentalmente perché non avevo ancora nessun’altra campana a cui paragonarlo.
Ora che ce l’ho posso dire che lo Spiderman di Raimi è Superman col costume sbagliato, molto ovvio, molto spiattellato in faccia allo spettatore, molto plastico (per chi ha letto Libro d’Ombra di Tanizaki, il Ragno di Raimi risponde all’estetica tipicamente occidentale, quello nuovo è più in ombra, più giapponese). E il Peter Parker di Raimi è uno sfigato statico e monoespressivo. Questo Garfield invece lo vediamo compiere una bella evoluzione nell’arco di due ore, contro una calma piatta del predecessore durata tre film.
Qualche cosa mi ha fatto storcere il naso: il rapporto tra Peter e zio Ben secondo me è stato gestito male (o meglio, troppo poco) e non giustifica le reazioni iper-violente del giovane in occasione della sua morte; zio Ben muore sull’altro lato della strada dove stava camminando Peter e questa all’intero nel film è una scena che non ha ragion d’essere, perché se è vero che Peter ha sensi ipersviluppati, tanto da fermare le mosche in volo, par strano che non si accorga di suo zio sul marciapiede opposto e della colluttazione che sta avendo con un tipo che ha salutato mezzo secondo prima; la scena di Peter che cade sul ring e gli viene l’idea di mascherarsi mi sembra un po’ fine a se stessa, ma in fondo credo voglia essere una strizzatina d’occhio ai combattimenti sul ring del proto-spiderman nei fumetti degli anni 60.
Per il resto il film è avvincente, gli attori convincono, Gwen mi pare fatta talmente bene che in certi momenti sembra una cosplayer.
Senza dire niente della trama, voglio aggiungere che è un film diverso da come Raimi concepì gli altri tre: Spiderman scherza di più, c’è più mistero e no, non è per niente cupo o ispirato al Batman di Nolan, solo perché c’è un funerale e molte scene si svolgono di notte.
Il Ragno è rappresentato in una veste decisamente più amatoriale, che rende bene l’idea di un supereroe alle prime armi, in un mondo dove i supereroi ancora non si sa bene cosa siano; questo ti fa digerire un pelino di più gli obbrobri del costume di cui ho parlato QUI, e cominci a tollerare e perdonare. Il film, non il costumista. Che quello sarebbe da appendere a un albero formicoso.

Amazing Spiderman parte 2: Del perché il reboot di Spiderman sta sul cazzo e quello di Batman invece no

A sinistra possiamo vedere l'unica espressione del vecchio Peter Parker, che potrebbe essere benissimo uscito da Orgoglio e Pregiudizio con quella faccetta da educando e la riga di lato.

Ho già parlato QUI del mio astio nei confronti del reboot.
Ieri sera dopo aver visto Amazing Spiderman mi sono chiesto perché mi abbia disturbato l’idea di un reboot e la risposta è stata abbastanza ovvia ma ve ne metto a parte perché fa riflettere.
Ho detto nel primo post di questa trilogia che il cinema si avvicina ai fumetti e i fumetti al cinema/tv.
Da qualche anno a questa parte i cinefumetti si stanno appropriando di determinate modalità narrative proprie esclusivamente dei comics: la CONTINUITY e il CROSSOVER.
Che Batman avesse subito dei reboot me ne sono reso conto adesso che si parlava di quello di Spiderman, e solo perché ho visto gente su internet che lo scriveva. Perché?
Ma è ovvio, perché i film di Batman prima di Nolan erano film senza pretese di continuity, quindi un reboot non lo vivevo in maniera così fastidiosa, ma semplicemente come un diverso regista che attinge a quel personaggio facendo un film su di lui con una sua sensibilità, non come l’invito a fare finta che i vecchi tre film non fossero mai esistiti.
Che è poi fondamentalmente lo stesso modo con cui mi approccio ai comics americani: essendo serie lunghe decenni non riuscirò mai a leggerne una per intero, perciò mi dedico alle varie run interessanti e decido quale leggere in base agli autori; se mi piace Morrison, mi leggo quello che ha scritto Morrison, su Batman, su Superman, sugli X Men e compagnia, perché so che Morrison scrive roba di un certo tipo che mi piace. Poi dopo di lui subentra qualcun altro che non scrive il personaggio come lo scozzese, e io cambio aria.
La trilogia del Ragno di Raimi invece è stata (credo) la prima a implementare i prodromi di una continuity e ho vissuto il reboot come la soppressione di una storia salda e già iniziata piuttosto che come il modo diverso di come un regista diverso vede lo stesso supereroe.
Questo ovviamente è successo fino al momento in cui ho visto il film e questi pensieri sono rimasti fuori dalla porta del cinema.
Quindi adesso passiamo al piatto forte: la recensione vera e propria!


Amazing Spiderman parte 1: Cinefumetti e comics telefilmici

E in sottofondo ANOWONAWEEEEEEEEEIIIIIIIIIIII (sigla di Dawson's Creek)

Questa è la mia recensione di Amazing Spiderman, che si articola in tre parti, le prime due delle quali costituiscono una lunga e doverosa premessa.
Cominciamo.

Alla notizia della lavorazione di altri TRE film di Avatar mi sono sentito di commentare:

tenetevi forte, altre tre merde in arrivo.

ma vi siete resi conto di quanto si sia impoverito il cinema a livello di idee?
film tratti da libri e fumetti, sequel su sequel, trilogie che diventano quadrilogie, film spezzati in due per allungare il brodo, scopiazzature americane a base di effetti speciali di film giapponesi, film tratti da giochi da tavolo, film tratti da serie di pupazzetti, reboot.
gli ultimi reboot annunciati sono VAN HELSING (si, perchè ora rebootano anche "franchise" di UN FILM SOLO) e LA MUMMIA (che di mummie ne potranno fare all'infinito ma mi restano nel cuore la mummia 1 e 2. poi il nulla).
siamo nel bel mezzo di una guerra contro l'originalità in cui non si fanno prigionieri e si riscontrano perdite catastrofiche sul fronte delle idee"

che riassume un po’ il mio modo di vedere i film tratti dai fumetti, che qui chiameremo cinefumetti.
QUI invece ho avuto modo di lamentarmi di questo indirizzo preso da alcuni fumetti, lo Spiderman del post-Straczinskyi in primis, che mi pare un tentativo di scimmiottare i telefilm che vanno di moda oggi a livello di sceneggiatura e narrazione.
Alludo all’attenzione spasmodica per la vita del supereroe imborghese, il suo lato umano, l’esasperazione della componente romance (etero o gay che sia), la ricorrenza della battuta sagace e fulminante per forza, un po’ alla How I Met Your Mother o Big Bang Theory.
Direi che gradisco abbastanza i telefilm del genere che fanno di questi elementi i loro punti forti, ma non riesco a farmi piacere roba così in un fumetto di supereroi.
Perché se compro un fumetto di supereroi cerco un supereroe che sconfigge i cattivi, non Smallville.
Ci può stare alla grande l’analisi dell’uomo dietro la maschera per carità, e anche nelle storie classice del Ragno è sempre stato avvincente e interessante seguire le vicende dello studente orfano e un po’ sfigato sotto al costume ma in un fumetto di ipotetiche 20 pagine io ne vorrei 15 di supereroismo e 5 di harmony.
Oggi invece la percentuale sembra capovolta a favore dell’harmony. E non è un bene.