domenica 13 maggio 2012

E-Reading parte1: MANGA

Giochino per gli otaku, vedete quante cose riconoscete


Qualcuno dia uno scossone alla GP Publishing, che pubblica gli scarti di Jump a 6 euro a numero.
Prendo questo come emblema di una situazione oramai insostenibile dell’industria del manga in Italia.
Da un po’ di mesi a questa parte infatti le case editrici operano rincari sui manga a botte che partono da trenta centesimi a due euro alla volta e tu che di manga ne hai sempre comprati un sacco cominci a droppare serie selvaggiamente.
Tra ristampe e perfect edition, con gli anni hai accettato di farti ciullare anche 5-6 euro alla volta, ma poi pensi che 6 euro sono 12000 lire e ti ricordi che da piccolo con 12000 lire ci mangiavi.
Crescendo capisci che forse quei prezzi sono giustificati da una veste editoriale di un certo tipo e cominci a fare tua l’idea che magari due pagine a colori ogni tanto e una sovracopertina giustifichino aumenti di uno o due euro.
Hai comunque qualche perplessità quando vedi che il fumetto di Spiderman fino a poco tempo fa costava 2,50 ed era più grande di dimensioni, con carta patinata e tutto a colori.
Poi un giorno ti compri il Kindle.
E finisce così il momento d’oro in cui le case editrici ti potevano trombare con la storia dei costi di legatoria.
Aspetti che qualcuno si decida a vendere gli e-manga e uno spiraglio lo vedi dalla Panini, proprio la Panini che coi manga spesso ci ha abituato a merdose edizioni a cronometro, che si spaginavano in 3, 2, 1…
Tra te e te pensi che la Panini ha fatto un’ottima mossa, buttandosi sull’e-manga perché il suo parco testate è obiettivamente stellare, ma sono le edizioni il loro unico problema; non ti aspetti i comics americani per via del colore, ma i manga non vedi l’ora di leggerli. Pensi anche che non avranno più il problema tirature, quindi anche la piaga dei collezionisti e delle ristampe che da 3,50 lievitano a 5,50 per il cazzo è al tramonto.
INVECE.
La piattaforma di Panini per gli e-comics funziona solo su tablet Apple o su pc, ma solo se sei collegato a internet (che vuol dire che se ti compri un fumetto e lo scarichi legalmente sul tuo pc non lo puoi leggere se non hai una connessione. Che vuol dire che se vai in fumetteria e ti compri legalmente un fumetto te lo puoi anche portare a casa, ma lo puoi leggere solo in fumetteria).
E come se non bastasse ci sono diversi fumetti americani (non Marvel) alcuni italiani (non Ratman) e niente manga.
Della gente ha anche applaudito all’iniziativa perché è un primo tentativo di apertura di questo mercato in Italia. Io resto dell’idea che una cosa se la fai la fai bene; se la devi fare male fatti una pugnetta e una sana vagonata di cazzi tuoi.
Allora ti fai giustizia da solo.
E siccome da sempre vuoi leggere Hunter x Hunter e ne hai anche alcuni numeri, ma non riesci a recuperarli tutti perché un manga che costa 3,50-3,90 se non lo compri la settimana di uscita lo ritrovi il mese dopo che costa 5,50, ti sei scaricato tutte le scan faticando come se ti fossi andato a prendere tutti e trenta i volumi a Tokyo e te li fossi riportati a casa sulle spalle, tornando a piedi.
Ne hai fatto dei pdf e ora te li leggi su Kindle, che li vedi un po’ piccoli ma intanto sei contento.
Nel frattempo la Star Comics dall’anno scorso le nuove proposte tra gli shonen economici le ha alzate da 3,90 a 4,20 senza un perché, dato che non ci sono né pagine a colori né sovracopertine, né gadget.
La GP Publishing invece come ho detto in apertura, ha cominciato zitta zitta coi manga da 3,90 e mo si ritrova un parco testate di manga generalmente mediocri, chiusi prematuramente, droppati in Giappone, miniserie tratte da videogiochi, Sailor Moon e Billy Bat, 90% dei quali a 5,90.
ORA.
Panini comics prende per il culo quando spaccia il primo manga di Tite Kubo come un capolavoro, perché chi è informato sa che l’editore giapponese glie l’ha soppresso perché faceva schifo. Ma se non altro te lo mette a 3,90. La GP ha pure la faccia come il culo di farteli pagare a peso d’oro.
Le motivazioni di queste politiche editoriali che puntano al continuo rialzo dei prezzi a mio parere sono due:
Il collezionismo e la scusa delle edizioni.


COLLEZIONISMO


Quando sono andato in Giappone ho visto i manga trattati alla stessa stregua dei libri, venduti nelle librerie di varia e presenti nelle top ten dei best sellers del mese, in cui magari vedevi One Piece e un libro sui proverbi latini entrati a far parte dell’uso comune della lingua giapponese.
In una libreria di Nara (che è stata la capitale dal 710 al 794 d.C. e da un po’ di anni non è altro che una cittadina di provincia del tutto –bellissima ma- ordinaria) ho trovato il primo numero di Dragon Ball e l’ho trovato senza nemmeno faticare tanto. Perché in Giappone non esiste il problema dei buchi nelle collezioni se vuoi recuperare un manga, dato che ristampano a ciclo continuo i numeri che vanno esauriti. E se ci pensate ha senso che sia così, perché se applichiamo lo stesso discorso all’editoria del libro, oggi la Divina Commedia non dovrebbe avercela nessuno, visto che è un classicone che piace un po’ a tutti.
In Giappone a dire la verità non c’è nemmeno il concetto di “COLLEZIONE” perché la prassi nel caso del Jump o del fumettone antologico è la nostra stessa del quotidiano, ovvero compra, leggi e butta/lascia sul treno, mentre per il tankobon è compra-leggi-rivendi al negozio dell’usato. Questa usanza deriva dall’esigenza pratica di spazi, che in Giappone mancano, e quindi la gente non si può permettere tanto alla leggera di tenersi in casa 60 e rotti volumi di One Piece.
Infine le ristampe giapponesi vengono vendute esattamente allo stesso prezzo delle altre uscite, non a prezzi maggiorati. Anche perché a ben pensarci agli occhi del collezionista l’originale vale di più del prezzo corrente e la ristampa dovrebbe valere meno, quindi non ha senso alzarne il prezzo, anzi, al contrario andrebbe venduta a meno del prezzo dell’originale. Solo che da noi le case editrici si danno al furto legalizzato e pur strizzando l’occhio al collezionista prendono per la gola i poveri cristi che magari vorrebbero solo leggersi la loro storia e non possono fare altro che pagare cifre esorbitanti perché non hanno altri modi per leggerla. E se ci si pensa i prezzi dei manga sono già così alti che tra poco rasenteranno quelli dei libri; con la differenza che i libri generalmente non sono in serie.. almeno non in serie di 50-60 numeri.
Ah, la sapete una cosa?
Le tirature dei titoli di punta della Panini Comics sono bassissime. Uno si chiede, perché?
Uno gli risponde che altrimenti come fanno a fare tre/quattro ristampe di Naruto contemporaneamente ognuna a un prezzo diverso e legittimarle tutte e tre/quattro? Ma ovviamente facendo in modo che la prima stampa si esaurisca presto. E quindi il giochetto di ridurre le tirature iniziali riesce perché nessuno obbliga le case editrici a rendere conto al pubblico della tiratura delle edizioni.


EDIZIONI


E’ ora di finirla di prendere per il culo anche con sta storia delle edizioni.
E’ un discorso che non teneva e oggi a maggior ragione non tiene più.
Due cazzo di pagine a colori in croce non possono legittimare un aumento di prezzo di 30 centesimi, costo medio di due fotocopie a colori formato A4. Come non può legittimarlo una sovracopertina, che a conti fatti è solo una striscetta di carta in più.
Bastano pochi esempi per rendersi conto che qualcuno ci sta prendendo in giro:
I comics americani costano meno dei manga pur avendo dimensioni maggiori, carta migliore e tutto colore. Quindi io non ci credo che due schizzi di colore su una pagina ti giustifichino a far lievitare il prezzo del manga.
Dragon Ball Perfect Edition costava 4 euro a volume, i volumi erano più grandi di un manga normale e veramente pieni di pagine a colori; hanno detto che con Dragon Ball tutto è più facile perché vende di più, ma se sta storia non la ripetono con altri manga finisce che non vendono per niente.
A maggior ragione in un’epoca storica in cui l’e-reading si sta affermando sempre di più, e che con buona pace dei feticisti della cellulosa (me compreso) comporta migliorie in termini di economia dello spazio (meno libri-fumetti in giro per casa. Che non so voi ma a me i libri mi cacciano fuori per quanti sono) migliorie in termini di economia di peso (metti un lungo viaggio con la possibilità di portarti abbastanza libri e fumetti su un affare che pesa meno di un cellulare) migliorie in termini di economia del portafoglio.
E queste ultime migliorie meritano di essere analizzate fuori da una parentesi.
Se si afferma l’e-reading, alle case editrici viene meno uno dei modi per spillarci più soldi, ovvero la maschera del pregio delle edizioni. Non esisteranno più stampre, ristampe, perfect edition e cazzi vari, ci saranno solo FUMETTI e costeranno solo IL GIUSTO.
Ma ovviamente come per la battaglia petrolio/energie pulite finchè le aziende interessate avranno interessi contrari, l’e-reading non si affermerà mai come si deve nel mondo del fumetto.
Nel frattempo, siccome a bastardo bastardo e mezzo, se loro sono ladri un piccolo furtarello me lo permetto io, e dopo anni di onorato compraggio ho deciso di darci un taglio all’acquisto di manga e fare lo SCIOPERO DEL LETTORE.
Completerò le serie in corso, alcune le dropperò e le nuove proposte non le degnerò nemmeno di uno sguardo. Se qualcosa mi interessa vado di scan. E se mi interessa veramente me la compro in giapponese.
Ora il momento di farsi da soli la giustizia del lettore, di quello che per anni vi ha devoluto altro che otto per mille.
Ora studio, e poi al Kindle, a leggere Hunter x Hunter!!!



2 commenti:

  1. ho citato questo tuo post in un mio articolo: http://ilmondodelfumetto.blogspot.it/2012/05/parliamo-di-e-book-reader.html
    Spero non ti dispiaccia

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