Ho un amico nel business della ristorazione ad alti livelli.
È uno chef di prima categoria, presente sulle migliori guide e che ha vinto
diversi concorsi di cucina in Italia e all’estero.
Da lui ho provato la bistecca Kobe, la Pregiatissima.
Quella che massaggiano la mucca con la birra e le fanno sentire la musica classica e le fanno mangiare solo erbe di prima qualità che crescono nella regione di Kobe, Giappone, e che in effetti solo i Giapponesi potevano massaggiare una mucca con la birra per far concentrare il grasso all’interno e non all’esterno della carne.
Perché dico questo?
Perché sebbene il mio amico chef sia solito inventarsi accostamenti sempre nuovi, di dolce e salato, di carne e frutta, di marmellate dolci e salate da proporre con quaglie o cavallo o altre delizie per così dire non proprio ovvie, la Kobe la presenta così: carne e patate.
Mi ha confidato di aver tentato diversi accostamenti, ma quella bistecca è talmente prelibata che il valore aggiunto glie lo dà la semplicità.
Tutto ciò era per spiegare il titolo.
Che non è per niente ad effetto, ma che proprio per questo secondo me è incisivo.
Scrivo questo pezzo di getto, a caldo.
Ho appena finito Metal Slug 2.
Non conosco nessuno così pro da aver finito quel videogioco in sala giochi. Io infatti l’ho finito sulla psp rinascendo svariate volte.
Quello che conta è che ho visto la fine.
E quello che ho visto mi ha commosso, per diversi motivi.
Primo, perché quel giochino mi ha fatto gioire e dannare una vita intera; e mi ricordo le mattine al bar della spiaggia a giocare a quel gioco e a cercare di battere i record degli amici, o almeno sopravvivere fino al quarto livello!
Davo il buongiorno al mondo arrivando al bar dello stabilimento e fiondando quel gettone nella macchinetta.
Mi ricordo la mamma che mi imponeva al massimo 2 gettoni di partita al giorno, ma poi era sempre qualcuno in più. Mi ricordo il gusto di giocare al bar, con 500 lire, mentre invece i bambini di adesso niente niente giocano ai videopoker perché nei bar ci sono solo quelli.
E poi mi sono commosso per come finisce.
Metal Slug non ha una storia.
Si tratta solo di ammazzare un sacco di soldatini simil-nazi in giro per ambientazioni disegnate benissimo, con personaggi disegnati benissimo, che ancora oggi tanti giochi li fa impallidire in quanto a gusto grafico.
Ci sono tante armi, ci sono i vecchietti biondi e con la barba che devi liberare, ci sono i mecha che devi pilotare e le megamacchine che sono i boss di fine livello.
Un massacro a scorrimento: semplice e fottutamente divertente.
Ebbene, dopo aver massacrato arabi, mummie, nazi, nazi in moto, nazi in aereo, nazi in motoscafo, nazi in treno, nazi in cina, zombie in città e altre simpaticherie affini, si arriva all’ultimo livello.
Ambientazione: onestamente non l’ho vista molto bene, dato il fuoco infinito dei soldatini in verde che riempie lo schermo, ma sembra essere un posto freddo, tipo polo nord, perché ai personaggi esce il fumo dalla bocca (è un gioco del 1998 e il dettaglio grafico è tale che ai personaggi esce il vapore dalla bocca, roba da pazzi!).
Dopo aver massacrato orde di carne da macello in divisa da ss, compare il solito energumeno che sembra uscito direttamente dall’A-team, quello pelato col mitraglione che lancia le bombe rosso-blu. Dopo averlo crivellato fino a fargli cambiare colore (da bianco diventa rosso) il nostro nemico cade da una rupe e viene mangiato da un’orca (WHAT DA FUCK?!?!?!).
Era forte come un boss di fine livello quel figlio di puttana, ma non è finita, la strada per la vittoria è ancora lunga. Sicchè inforchiamo un tunnel e ci ritroviamo in uno spazio che sembra un porto sotterraneo, con delle navi e altra roba tecnologica che non hai tanto tempo di ammirare vista l’azione concitata all’estremo.
Poi qualcosa si muove dalla parte destra dello schermo. Sembra una medusa ma…
ma si cominciano a vedere degli affari nel paesaggio che hanno tutta l’aria di essere dei cazzo di ufo.
E allora quelle simil meduse si rivelano ALIENI!
E già qui è orgasmo in sanscrito.
Gli alieni hanno delle cazzo di pistole che sembrano sparare atomi rossi o blu, che per quanto possono cercano di seguirti e sterminarti. Ma durano poco di fronte alla nostra potenza di fuoco (ma soprattutto di fronte alla nostra immortalità. Grazie consolle che non vai a gettoni!).
E all’uscita dal tunnel comincia la commozione: l’ultimo boss.
Che è un carrarmato con sopra il capo dei soldatini simil-nazi, un simil-hitler sorridente che sembra essere agguerrito.
Ma quel carrarmato è troppo piccolo per essere il boss finale, non convince.
E infatti dal cielo piove questo UFO A PALLA (un ufo a palla ok? Un cazzo di ufo a palla) che fulmina i soldatini e rapisce simil-hitler con un raggio azzurro.
WOW.
L’ufo a palla ha una bocca da cui emette a rotazione altri piccoli ufo guidati dagli alieni medusa e raggi che fanno male.
Alla lunga si sconfigge anche la palla. Ma pur essendo precipitata non sembra essere scalfita minimamente dalle nostre armi. E infatti arriva una MEGA ASTRONAVE che se Metal Slug 2 fosse un film sarebbe Indipendence Day, la quale incorpora la palla che ci eravamo fatti in quattro per distruggere e la usa come cannone.
E qui succede l’inaspettato.
Compaiono soldatini verdi e carrarmati, che ti metti le mani nei capelli perché non sai che pesci prendere, sovrastato dalla “morte nera” e circondato dai nazi.
E quando ti metti a sparare ai nazi ti accorgi della sorpresa: non muoiono. Sono diventati immortali?
NO.
I nemici di una vita ti stanno aiutando!
Soldatini, carrarmati, perfino un furgone che ti porta il carrarmatino da pilotare. I nemici giurati di una vita di missioni (e di una vita di giocatore fuori dallo schermo) ti stanno aiutando e sparano e si fanno massacrare dagli alieni per salvare il mondo (o il proprio capo).
E allora tu combatti con la lacrimuccia, perché quasi quindici anni dopo scopri che i simil-nazi che hai passato l’infanzia a sterminare erano pixel dal cuore d’oro, in fondo.
E quando finalmente hai sferrato il colpo di grazia all’”enterprise” un aereoplanino dei simil-nazi si lancia nella bocca del cannone e fa esplodere tutto.
SPIRITO DI SACRIFICIO, OK?
Quando ero piccolo io non lo sapevo che un paio di livelli più in là, quello che fino a pochi minuti prima era il tuo nemico, che gli avresti fatto lo sgambetto se lo avessi visto per strada, si sarebbe sacrificato per salvarti il culo e il mondo.
Finalino comico: di tutta l’astronave precipita a terra solo un pezzo di lamiera con legato il simil-hitler. I soldatini gioiscono, ma il pezzo di lamiera si capovolge e schiaccia il vil marrano, ponendo fine a una vita di malefatte nel cascamento mascelle generale.
Che dire, EPICO.
E poi furono i credits…
Da lui ho provato la bistecca Kobe, la Pregiatissima.
Quella che massaggiano la mucca con la birra e le fanno sentire la musica classica e le fanno mangiare solo erbe di prima qualità che crescono nella regione di Kobe, Giappone, e che in effetti solo i Giapponesi potevano massaggiare una mucca con la birra per far concentrare il grasso all’interno e non all’esterno della carne.
Perché dico questo?
Perché sebbene il mio amico chef sia solito inventarsi accostamenti sempre nuovi, di dolce e salato, di carne e frutta, di marmellate dolci e salate da proporre con quaglie o cavallo o altre delizie per così dire non proprio ovvie, la Kobe la presenta così: carne e patate.
Mi ha confidato di aver tentato diversi accostamenti, ma quella bistecca è talmente prelibata che il valore aggiunto glie lo dà la semplicità.
Tutto ciò era per spiegare il titolo.
Che non è per niente ad effetto, ma che proprio per questo secondo me è incisivo.
Scrivo questo pezzo di getto, a caldo.
Ho appena finito Metal Slug 2.
Non conosco nessuno così pro da aver finito quel videogioco in sala giochi. Io infatti l’ho finito sulla psp rinascendo svariate volte.
Quello che conta è che ho visto la fine.
E quello che ho visto mi ha commosso, per diversi motivi.
Primo, perché quel giochino mi ha fatto gioire e dannare una vita intera; e mi ricordo le mattine al bar della spiaggia a giocare a quel gioco e a cercare di battere i record degli amici, o almeno sopravvivere fino al quarto livello!
Davo il buongiorno al mondo arrivando al bar dello stabilimento e fiondando quel gettone nella macchinetta.
Mi ricordo la mamma che mi imponeva al massimo 2 gettoni di partita al giorno, ma poi era sempre qualcuno in più. Mi ricordo il gusto di giocare al bar, con 500 lire, mentre invece i bambini di adesso niente niente giocano ai videopoker perché nei bar ci sono solo quelli.
E poi mi sono commosso per come finisce.
Metal Slug non ha una storia.
Si tratta solo di ammazzare un sacco di soldatini simil-nazi in giro per ambientazioni disegnate benissimo, con personaggi disegnati benissimo, che ancora oggi tanti giochi li fa impallidire in quanto a gusto grafico.
Ci sono tante armi, ci sono i vecchietti biondi e con la barba che devi liberare, ci sono i mecha che devi pilotare e le megamacchine che sono i boss di fine livello.
Un massacro a scorrimento: semplice e fottutamente divertente.
Ebbene, dopo aver massacrato arabi, mummie, nazi, nazi in moto, nazi in aereo, nazi in motoscafo, nazi in treno, nazi in cina, zombie in città e altre simpaticherie affini, si arriva all’ultimo livello.
Ambientazione: onestamente non l’ho vista molto bene, dato il fuoco infinito dei soldatini in verde che riempie lo schermo, ma sembra essere un posto freddo, tipo polo nord, perché ai personaggi esce il fumo dalla bocca (è un gioco del 1998 e il dettaglio grafico è tale che ai personaggi esce il vapore dalla bocca, roba da pazzi!).
Dopo aver massacrato orde di carne da macello in divisa da ss, compare il solito energumeno che sembra uscito direttamente dall’A-team, quello pelato col mitraglione che lancia le bombe rosso-blu. Dopo averlo crivellato fino a fargli cambiare colore (da bianco diventa rosso) il nostro nemico cade da una rupe e viene mangiato da un’orca (WHAT DA FUCK?!?!?!).
Era forte come un boss di fine livello quel figlio di puttana, ma non è finita, la strada per la vittoria è ancora lunga. Sicchè inforchiamo un tunnel e ci ritroviamo in uno spazio che sembra un porto sotterraneo, con delle navi e altra roba tecnologica che non hai tanto tempo di ammirare vista l’azione concitata all’estremo.
Poi qualcosa si muove dalla parte destra dello schermo. Sembra una medusa ma…
ma si cominciano a vedere degli affari nel paesaggio che hanno tutta l’aria di essere dei cazzo di ufo.
E allora quelle simil meduse si rivelano ALIENI!
E già qui è orgasmo in sanscrito.
Gli alieni hanno delle cazzo di pistole che sembrano sparare atomi rossi o blu, che per quanto possono cercano di seguirti e sterminarti. Ma durano poco di fronte alla nostra potenza di fuoco (ma soprattutto di fronte alla nostra immortalità. Grazie consolle che non vai a gettoni!).
E all’uscita dal tunnel comincia la commozione: l’ultimo boss.
Che è un carrarmato con sopra il capo dei soldatini simil-nazi, un simil-hitler sorridente che sembra essere agguerrito.
Ma quel carrarmato è troppo piccolo per essere il boss finale, non convince.
E infatti dal cielo piove questo UFO A PALLA (un ufo a palla ok? Un cazzo di ufo a palla) che fulmina i soldatini e rapisce simil-hitler con un raggio azzurro.
WOW.
L’ufo a palla ha una bocca da cui emette a rotazione altri piccoli ufo guidati dagli alieni medusa e raggi che fanno male.
Alla lunga si sconfigge anche la palla. Ma pur essendo precipitata non sembra essere scalfita minimamente dalle nostre armi. E infatti arriva una MEGA ASTRONAVE che se Metal Slug 2 fosse un film sarebbe Indipendence Day, la quale incorpora la palla che ci eravamo fatti in quattro per distruggere e la usa come cannone.
E qui succede l’inaspettato.
Compaiono soldatini verdi e carrarmati, che ti metti le mani nei capelli perché non sai che pesci prendere, sovrastato dalla “morte nera” e circondato dai nazi.
E quando ti metti a sparare ai nazi ti accorgi della sorpresa: non muoiono. Sono diventati immortali?
NO.
I nemici di una vita ti stanno aiutando!
Soldatini, carrarmati, perfino un furgone che ti porta il carrarmatino da pilotare. I nemici giurati di una vita di missioni (e di una vita di giocatore fuori dallo schermo) ti stanno aiutando e sparano e si fanno massacrare dagli alieni per salvare il mondo (o il proprio capo).
E allora tu combatti con la lacrimuccia, perché quasi quindici anni dopo scopri che i simil-nazi che hai passato l’infanzia a sterminare erano pixel dal cuore d’oro, in fondo.
E quando finalmente hai sferrato il colpo di grazia all’”enterprise” un aereoplanino dei simil-nazi si lancia nella bocca del cannone e fa esplodere tutto.
SPIRITO DI SACRIFICIO, OK?
Quando ero piccolo io non lo sapevo che un paio di livelli più in là, quello che fino a pochi minuti prima era il tuo nemico, che gli avresti fatto lo sgambetto se lo avessi visto per strada, si sarebbe sacrificato per salvarti il culo e il mondo.
Finalino comico: di tutta l’astronave precipita a terra solo un pezzo di lamiera con legato il simil-hitler. I soldatini gioiscono, ma il pezzo di lamiera si capovolge e schiaccia il vil marrano, ponendo fine a una vita di malefatte nel cascamento mascelle generale.
Che dire, EPICO.
E poi furono i credits…
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Simil-hitler ride... ma il boss finale non è un po' piccino?... |
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... e infatti viene brutalmente distrutto dagli alieni, e simil-hitler rapito con le braghe stracciate... |
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... ecco la palla... |
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... ed eccola esplodere... |
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... ma non è finita, ed ecco che arriva l'astronave madre... |
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... ma abbiamo un aiutante inaspettato... |
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... che ci porta pure lo slug... |
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... e a fine lotta... |
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... un kamikaze ci salva la vita... |
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... e sono fuochi d'artificio... |
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... simil-hitler torna da noi come un angelo... |
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... ma qualcosa va storto... |
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... e nello sgomento dei suoi soldatini, crepa spiaccicato di faccia... |
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... FIN. |
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