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Il secondo colosso |
Colossi abbattuti: 2
Questa non è una recensione vera e propria.
Shadow of the Colossus è talmente bello che non basta un solo post per rendere l'idea.
Oggi l'ho appena cominciato, quindi parlerò brevemente delle dinamiche di gioco fino ad ora e delle mie impressioni a caldo.
SOTC è qualcosa di mai visto e di totalmente nuovo nel panorama videoludico, quando esce nel 2006.
Ricordo ancora la prima volta che lo vidi su uno scaffale: mamma era al mio liceo a una riunione dei genitori e io e papà andammo a fare la spesa. Sapevo di questo gioco e mi aveva attirato da subito, ma non lo comprai perchè costava tanto e mi vergognai di chiedere a papà di sborsare 50 euro, a favore di un molto più economico Dragon Ball, che pure mi mancava e mi piaceva.
Da allora non lo trovai più SOTC, ma le mie impressioni vennero confermate e questo gioco venne consacrato da critica e pubblico come uno dei migliori per la Ps2.
Bè, ora ce l'ho e l'ho cominciato.
Non parlerò della trama in modo approfondito, perchè per dove sono arrivato ora non sono ancora emersi risvolti significativi che esulassero dall'incipit, ovvero un ragazzo su un cavallo che trasporta un involto.
Varcato un portone monumentale, il cavaliere si ritrova su un esile ma imponente ponte sospeso su una piana sconfinata e dopo averlo percorso si ritrova in un tempio che ha tutta l'aria di essere maestoso e abbandonato.
Nell'involto c'è una donna, che viene deposta su un altare e si scopre che lo scopo del cavaliere è quello di farla tornare in vita, motivo per il quale si è recato nella desolata landa oltre i confini del mondo che poi è l'ambientazione di questa epopea.
Uno dei punti forti del gioco sono le ambientazioni, magnifiche, monumentali, desolate, con un'illuminazione particolare e strana, che rende tutti i colori soffusi, ovattati, anticati.
Ogni pixel rende perfettamente l'idea di qualcosa che sia fuori dal tempo, dallo spazio e da ogni contestualizzazione.
SOTC è un gioco concepito per stimolare emozioni.
Per quanto riguarda il gameplay, stiamo parlando fondamentalmente di un gioco free roaming, ovvero con libertà di movimento massima.
Ci troviamo in un mondo desolato e il protagonista sembra essere l'unico umano (non contando la ragazza morta che giace sull'altare); l'ambiente è liberamente esplorabile fin da subito e nulla scoraggia il giocatore dal lanciarsi in viaggi senza meta alla ricerca di paesaggi mozzafiato, tanto non esistono nemici da combattere che non siano colossi.
Il protagonista possiede una mappa, una spada, un arco e un cavallo. Nient'altro.
La spada è antica e magica ed oltre alle sue proprietà offensive, ci sarà utile per rintracciare i colossi sparsi per il mondo di gioco.
Puntando la lama contro la luce infatti un raggio riflesso ci mostrerà la strada verso il prossimo gigante, e starà a noi andare a dargli del filo da torcere in groppa al nostro veloce destriero.
I misteri sono tanti e il gioco si prospetta corposo e gratificante.
Nelle prossime puntate parlerò in modo più approfondito delle battaglie contro i colossi, degli sviluppi della storia, delle emozioni che il gioco mi ispira, delle riflessioni generali e quant'altro mi verrà in mente.
Fondamentalmente spero tramite i prossimi post, di trasmettervi l'amore per questo videogioco, ma più in generale per un intero genere di videogiochi e per una modalità particolare di approcciarli!
STAY TUNED! ;)
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