domenica 14 aprile 2013

Due parole su Game of Thrones


Game of Thrones è un gran bel telefilm. E' fantasy, e a me piace il fantasy.
C'è che però il fantasy del Trono di Spade è una cosa un po' atipica ed effettivamente queste variazioni sul tema sono proprio ciò che mi ha catturato del telefilm e mi ha spinto a compr-coff coff lallallà i libri sul kindle.
Ne parliamo? Parliamone!

1) BE REAL!

Pur amando Tolkien alla follia riconosco che qualche detrattore (al rogo) potrebbe ritenere le sue storie artefatte, forse troppo poetiche, epiche e di classe, quando magari la classe non calza proprio bene alla soldataglia che va alla pugna.
Game of Thrones invece è americano e si vede. Tralasciamo l'accoppiata tutta americana di sesso e sangue espliciti, quello che sconcerta è che se non sapessi che i libri li ha scritti un simpatico cicciottone con i (pochi) capelli bianchi e l'aria gioviale penseresti che si tratti dei vangeli apocrifi di Machiavelli.
Regna in questa epopea un cinismo talmente denso che non lo tagli mica con un grissino. Ma neanche coi coltelli dello Chef Tony, oh.
In Game of Thrones i re non parlano di mitiche stirpi e battaglie lontane nel tempo: vanno a caccia, sono sboccati, trattano male le persone, vanno a puttane alla luce del sole e davanti alle legittime mogli, legittime si, ma mai legittimate a parlare. Sono attori di una politica sicuramente più concreta di quella che si fa a Montecitorio. Insomma è un inno alla realpolitik.
King's Landing, sede del trono del re, è un covo di intrighi e tradimenti e stai sicuro che le cose non si risolvono con una battaglia epica che darà lustro agli eroi nelle ballate delle generazioni a venire; è piuttosto probabile infatti che le situazioni si sblocchino con una pugnalata alle spalle piuttosto che con un'epica battaglia campale. Qua sembra che in contrasto con tutto l'altro fantasy, ogni cosa che possa ricoprire di onore è degradante, andare alla battaglia è una cosa vera, non ne esci mica con l'acconciatura perfettamente intatta: se ti va bene ti mutilano.
Gli eroi sono pochi, molto pochi, in una storia con un cast di personaggi che in confronto Guerra e Pace è Aspettando Godot.
Game of Thrones è l'epica dei topi di fogna. Basti pensare che uno dei personaggi più fighi è un nano (no, non Thorin... un umano normale affetto da nanismo).


2) SENSO DEL FANTASTICO

L'altra cosa che mi ha colpito particolarmente di Game of Thrones è il modo in cui viene trattato l'elemento fantastico.
Sto terminando di guardare or ora la prima stagione, nella quale la magia non compare, tutta la fauna tradizionale della narrativa fantasy, maghi, nani, elfi, troll, goblin, fate, è assente, l'unico vero protagonista è l'uomo, che sembra essere (o voler essere) padrone del suo mondo, pur cedendo saltuariamente a qualche superstizione.
Lungo i primi dieci episodi l'elemento magico compare timidamente qua e là, ma resta comunque un qualcosa di sporadico, che si potrebbe facilmente spiegare con qualcosa di molto terreno e concreto.
Ombre che si muovono veloci nella foresta all'inizio del primo episodio, che potrebbero essere spettri, ma potrebbero essere benissimo delle persone, sogni che hanno tutta l'apparenza di avere dei significati particolari, ma che in fin dei conti potrebbero sempre essere normalissimi sogni, una stirpe che si definisce di "dragoni", dove non ti è ben chiaro se il "dragoni" sia solo un appellativo che designa orrende parrucche o magari qualcos'altro.
A nord c'è questa barriera mastodontica, ma non sai bene perchè è stata eretta, da cosa deve proteggere. Ci sono voci di giganti e ombre che camminano, ma per ora sono solo voci.
Ora mi direte: "Ma come mai ti piace un fantasy che manca praticamente di tutto ciò che caratterizza il genere riducendosi a una fiction sulla fantapolitica medievale?".
Bè, ma naturalmente perchè l'elemento magico arriva, arriva potente come uno schiaffatone, ma arriva graduale, centellinato e in climax.
E la cosa più bella è che è fantastico tanto per te quanto per i personaggi!
Questa è la grande trovata geniale!
L'elemento magico viene vissuto come straordinario, inusuale, meraviglioso, dai personaggi stessi che abitano l'universo di Game of Thrones.
E di questo mi sono reso conto definitivamente in una scena del settimo episodio in cui Jon Snow ha un incontro ravvicinato con un soldato "strano".



In definitiva, sono questi tratti atipici rispetto al fantasy canonico che mi rendono Game of Thrones così interessante!
La sconcertante crudezza, prima delle parole e poi delle azioni, la marea di intrighi e di morti che ti fanno girare le balle (muoiono sempre i migliori. Sempre.), le relazioni incredibilmente complesse che intercorrono tra i vari personaggi che vanno a complicarsi ancora di più tra incesti e corna, l'introduzione graduale dell'elemento magico, percepito come meraviglioso anche dai personaggi stessi, e la multifocalità, che ti permette di avere una sorta di visione a volo d'aquila sugli eventi che coinvolgono i vari personaggi.
Decisamente bello!

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