Questo giovedì se n'è andata pure la Ultimate Spider-Man Collection.
La cosa per me gode di un valore affettivo per diversi motivi, che cercherò in questa sede di elencare.
Ma prima di tutto, che cos'era la Ultimate Spider-Man Collection?
Innanzitutto USC rappresenta il miglior prodotto editoriale Panini Comics da quando il sottoscritto contemplò per la prima volta le montagne abruzzesi in una notte dell'ottobre del 91, nonchè il meno pubblicizzato e il più apparentemente sottovalutato.
Secondo poi, Ultimate Spider-Man rappresenta anche il miglior fumetto di supereroi degli ultimi dallospidermandileeromita-anni.
Ma anche un po' il miglior fumetto e basta, che sono preso dall'onda dell'entusiasmo, oh.
Ma oltre a queste considerazioni di carattere iperbolico, per me Ultimate Spider-Man rappresenta il sogno, la passione proibita, il grande che guardi da lontano con stima, il classico cugino dell'amichetto che aveva il cugino che faceva sempre le cose più fighe degli altri ma guarda caso non si vedeva mai, che tutti hanno avuto da piccini.
Quando cominciai a comprare l'Uomo Ragno all'edicola, era quindicinale, ed era titolato La Saga di Octopus in onore del film che di lì a poco sarebbe uscito nelle sale italiane. Adoravo l'arrampicamuri fin dal cartone su Solletico all'asilo (cartone che per inciso riguardo d'ogni tanto anche oggi senza mai rimanere deluso), per cui il fumetto l'avrei comprato anche prima, se solo la mia edicola se lo fosse fatto arrivare, vile rivenditore di Tv Sorrisi e Canzoni.
Erano i tempi che su internet mica avevi la comunicazione diretta che c'è adesso, e le informazioni non erano così facili da reperire, quindi non potevo sapere.
Diventai un lettore assiduo del quindicinale e in ogni pubblicità, in ogni rubrica della posta, in ogni rimando a internet, in ogni editoriale si parlava di Ultimate Spider-Man, la testata del rinnovamento, del ringiovanimento del supereroe mirato a coinvolgere le schiere di nuovi lettori invogliati dai film ma demotivati da decenni di storie pregresse (e irrecuperabili).
Insomma Ultimate Spider-Man era il fumetto alla moda, strafigo, che assolutamente dovevi leggere sennò non potevi dire di leggere fumetti, che chi lo leggeva era un eletto molto figo, e tu fondamentalmente eri un po' pezzente e ti leggevi l'Uomo Ragno dei poveri, quello meno interessante.
Quando cominciai a leggere fumetti, la parola fumetteria non era d'uso comune... c'era un solo negozio in città che vendeva fumetti e giochi da tavolo e non lo si chiamava "fumetteria" ma "dal pedofilo", perchè pare che il fumettaro fosse pedofilo (ora sono tre e mezzo. uno vende modellini di Gundam e armi. No giuro. Armi. Non armi per i Gundam. Per le persone.), e non era agevole ai tempi delle medie trovare occasioni per andarci apposta... anche quando si riusciva i primi numeri di questo famigerato Ultimate Spider-Man erano belli e esauriti e quindi capitava che magari comprassi un numero qua e là, godessi dei superlativi disegni di Mark Bagley e mi rileggessi quelle 20 paginette in croce volte su volte su volte.
E mi sentivo grande.
Avevo in mano il miglior fumetto sulla piazza.
Stavo vivendo il mito.
Poi i troppi crossover mi hanno allontanato dalla Marvel.
E via di manga, tutti manga, solo manga, bei manga, per anni.
E' stato proprio di Ultimate Spider-Man Collection il merito di riportare il mio interesse anche sul fumetto americano:
il Ragno torna al cinema e Panini segue la consuetudine dei rilanci fumettistici in occasione dei film, ma fa il colpo grosso, lo fa meglio.
Non come i volumi di Batman senza le due o tre storie che contano davvero (Arkham Asylum, Il Figlio del Demone, Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, Anno Uno), non come i volumi di Superman senza le due o tre storie che contano davvero (La Morte di Superman, All Star Superman). No.
La ristampa cronologica di Ultimate Spider-Man, in lussuosi volumi contenenti saghe complete (trade paperback come li chiamano oltreoceano) con luccicanti copertine metallizzate, una marea di extra, apparati redazionali da stretta di mano, USCITA SETTIMANALE IN EDICOLA, PREZZO DI 9.90 EURO.
Addirittura gli speciali che raccolgono anche i crossover e le altre apparizioni del Ragno in testate non sue.
E tu da appassionato sai bene che un ritmo del genere è disumano: 10 euro per un trade paperback è il prezzo minimo (di solito si parte dai 12 in su), la cadenza settimanale per un albo a colori di centinaia di pagine è impensabile, la professionalità, la puntualità, il rendere nuovamente disponibile una serie oramai esauritissima, di quelle che il fumettaro ti truffa e raddoppia i prezzi di copertina dei primi numeri quando ti va bene. Ogni volume si scollava leggermente all'ultima pagina ma oh, di fronte a un lavoro così, prendi e porti a casa col sorriso, va, che quando ti ricapita.
La Panini c'è andata coi piedi di piombo, si capisce. Due copie per ogni edicola, ne ha inviate. E nemmeno in tutte le edicole. Non ho idea di quanto abbia venduto, ma un fumetto del genere meriterebbe tutto, anche di essere venduto in libreria e tenuto in biblioteca.
Fidanzate, regalatelo a San Valentino, porca puttana!
E insomma che me lo sono comprato.
Mi sono fatto tutta la collezione, quasi 10 anni dopo mi sono cacciato lo sfizio che avevo da bambino, ho realizzato il sogno irrealizzabile, ho conosciuto il cugino che faceva le cose fighe, che magicamente è saltato fuori e... effettivamente era figo come si diceva.
E quindi ringrazio Ultimate Spider-Man Collection per aver accompagnato questo periodo della mia vita:
per esserci stato nei caldi giovedì pomeriggio estivi, dopo pranzo, che la mattina studiavo, verso le 11:30 scendevo all'edicola nella strada di sotto a comprarmi il fumetto e verso le 2, quando tutti dormivano, me lo divoravo con avidità;
grazie per le uniche tre volte che si sono accumulate piccole pile di tre numeri, durante gli esami, quando sono stato due settimane dalla morosa, e di nuovo durante gli esami, che sennò ti ho sempre letto puntuale; grazie per i venerdì pomeriggio quando c'eri tu a chiacchierare con me nel treno da Venezia a Bologna, che una volta per colpa tua ho pure litigato con l'unico edicolante della Serenissima che ti vendeva (quello scorbutico della stazione, non andateci) e ho dovuto arrangiarmi con un altro di buon cuore per trovarti ogni settimana (quello di Piazzale Roma, andateci);
grazie per essere stato così tanto bello da farti venire a prendere di corsa anche la mattina sotto la pioggia;
grazie per avermi reso tanto impaziente da rifiutare l'abbonamento che pur facendomi risparmiare mi avrebbe fatto arrivare 10 numeri ogni tot mesi, solo per poterti leggere ogni settimana (con relativa fatica di trovare edicole che ti vendessero tra Bussi, Pescara, Venezia, Bologna, Piacenza);
grazie per aver rappresentato un momento cardine nella mia vita di questi mesi;
grazie per aver dialogato con me ed essere stato uno specchio della vita vera, per avermi detto quello che avevo bisogno di sentirmi dire nel momento in cui ne avevo bisogno;
grazie perchè se qualcuno mi prende per infantile dato che leggo i fumetti, posso sempre dirgli che esisti tu, e che sei un fumetto che manco fosse un romanzo di formazione INSEGNA QUALCOSA e le tue lezioni sull'eroismo e sul senso di responsabilità le so meglio delle tabelline e di rose rosarum rosis (che poi i tuoi insegnamenti hanno fatto di me un uomo migliore, i paradigmi greci invece hanno fatto di me un uomo scemo e frustrato);
grazie per avermi reso soddisfatto di aver completato la collezione: non ho quasi mai completato nessuna collezione in vita mia, a partire dagli album delle figurine per capirci, ma sono contento di aver completato te, perchè sei esattamente il genere di storia che vorrei conservare per far leggere a un mio ipotetico figlio, con l'idea che gli voglio lasciare qualcosa di me;
grazie per essere stato bello esattamente come ti descrivevano, e forse un pochino di più.
Infine grazie, per avermi lasciato quella sensazione che quando chiudi l'ultima pagina è un po' come se se ne andasse un amico.
Che tra l'altro è quella sensazione che mi hanno lasciato i migliori libri che abbia mai letto.
E ora vado a piangere nell'angolino.