Chi becca la citazione e se li ricorda ha la mia stima eterna e una lacrimuccia di gioia! |
Parola prepotentemente entrata nelle nostre vite di nerd, Reboot mi evoca qualcosa di sinistro.
Rebootare qualcosa (e quando italianizziamo il termine inglese vuol dire che ci siamo già talmente dentro fino al collo che la cosa è irreparabile) significa fondamentalmente azzerare e riiniziare da capo.
Esempio:
ho un nome importante legato a un’idea importante con un corpus di opere (letterarie, fumettistiche, videoludiche, filmiche) importanti/ingombranti alle spalle.
Vuoi perché non ho più idee, vuoi perché ho sputtanato il ben fatto, mi viene voglia di cancellare tutto e ricominciare da zero, ma siccome non sono abbastanza audace da tentare qualcosa di veramente nuovo lanciandomi nel vuoto, preferisco come sicurezza mantenere un nome vecchio e affidabile.
Pertanto chiedo espressamente agli avventori di fare finta di niente, dimenticarsi tutto quello che c’è stato prima e magari di credere anche che sia originale.
Casi Celebri:
Devil May Cry (videogame)
Tomb Rider (videogame)
Spider Man (film)
Batman (film)
Universo Dc Comics (universo fumettistico)
Per me:
Si tratta del sintomo di un calo qualitativo del prodotto che vai a fruire. Per quanto riguarda i film la prassi nasce da un’altra prassi, quella delle trilogie: Matrix, Signore degli Anelli, Bourne, Mission Impossible, Ocean’s, Uomini che odiano le donne, Transformers, L’era glaciale ecc.
Quando un film va bene sai già che uscirà una serie di tre. L’abitudine si è affermata ormai da una decina d’anni abbondante, ma se prima la trilogia era una garanzia su altri due guadagni potenzialmente buoni ora le trilogie stanno finendo e i nodi vengono al pettine. E le strade diventano due: continuare con altri film come Pirati dei Caraibi perdendo di credibilità o rebootare.
Io sono di quelli che non amano i film cacati per forza. Se c’è l’idea per un film bene, se lo devi fare per forza evita.
In definitiva per me il reboot è una presa per il culo nei confronti del fruitore.
(Ps: se sul trailer del reboot di Spider Man poi mi scrivi “una storia mai raccontata” mi sento doppiamente preso per il culo perché sono 50 che me la racconti sulla carta e una decina che lo fai su pellicola.)
In cui Benedict Cumberbatch è il drago Smaug. |
Si commenta da sé: l’abitudine di dividere in due un film che potrebbe perfettamente essere uno solo.
Esempio:
il libro da cui voglio trarre il film è di lunghezza medio-alta, oppure semplicemente non è uno da cui posso eventualmente trarre una serie.
Se una volta la prassi era sintetizzare e tagliare passaggi del libro che potevano essere evitati, oggi si tende a cambiare lo stesso qualcosa (perché pare che i registi siano tutti affetti dalla sindrome del “sono passato di qua e si deve vedere”) ma dilatando i tempi per farci stare dentro più roba in un film.
Risultato, un polpettone di ore quattro che viene diviso in due.
Casi celebri:
Harry Potter e i doni della morte (film)
The Hobbit (film)
Breaking Dawn (aborto)
Per me:
ma non solo per me, perché in fin dei conti è una verità oggettiva, il film diviso in due significa che costa 14 euro invece di 7 (se non è 3D) al cinema, 50 invece di 25 in dvd, e che si crea più hype e questo gioca a favore delle aziende produttrici.
Non molti post fa ho affermato che le aziende non si possono condannare più di tanto con la storia del “pensano solo ai soldi” e continuo a credere in questo; però c’è modo e modo di guadagnare e questo di spezzare i film lo trovo perverso e ingiusto. Guadagnerebbero tanto anche con un film solo.
Che ancora mi sto domandando perché The Hobbit, tratto da un libro con meno pagine de La Compagnia dell’Anello abbia un film in due parti (vabbè che di questo sono contento) quando il secondo era rientrato benissimo nel tempo di una sola pellicola…..
Anime e Novel ci stanno, altro no. |
Prassi tipicamente giapponese che consiste nello sfruttare al massimo le potenzialità della multimedialità di un’idea.
Esempio:
ho un manga/anime/novel che fa successo? Allora prendo il manga/anime/novel che ha fatto successo e ne traggo gadget e prodotti in tutti i campi dello scibile umano:
videogiochi, action figures, cosplay, giochi di carte, anime e novel se si tratta di manga, manga e novel se si tratta di anime e anime e manga se si tratta di novel.
Casi celebri:
tutti i manga/anime/novel di successo.
Per me:
non sono totalmente contrario alla cosa ma riconosco la sua entità succhiasoldi. Solitamente se ho letto un manga o guardato un anime non reperisco la controparte che ho evitato. E tendo a cercare di approcciarmi per quanto possibile al medium originario nel quale la storia è nata: di Durarara!! e Madoka Magica non comprerei il manga perché sono nati anime, come di Naruto e Bleach leggo solo i manga.
(Refuso: Durarara!! è nato novel, ma siccome le novel in Italia non le hanno tradotte nemmeno a livello amatoriale, mi sono riferito a Durarara!! come un anime. Io in ogni caso ho la novel in giapponese e sto aspettando che il mio livello di giapponese mi permetta di leggerla senza problemi)
NOPE. |
Gli occhialini fastidiosi
Esempio:
i cinema non fanno abbastanza ricarico sulle pellicole? Ti fanno pagare gli occhialini anche 3 euro e non te li vendono, perché a fine proiezione li rivogliono indietro.
Casi celebri:
ogni cinema che abbia il 3D
Per me:
fino a prima di The Avengers non servivano a un cazzo, e infatti ho tentato accuratamente di evitare il 3D per quanto possibile. Il prezzo è troppo alto e troppo immotivato.
Bel gioco, ma non spenderei 50 euro per due boss e un filmato che posso vedere su Youtube. |
Prassi tipicamente giapponese di rilasciare pochi mesi dopo l’uscita di un videogioco di successo, un’edizione con una boxart diversa e l’aggiunta di un paio di missioni e un’altra esigua manciata di extra.
Esempio:
si può dire che questa dinamica sia l’equivalente del film spezzato in due nel mondo videoludico.
Ho per le mani un videogioco di successo e voglio spremerlo fino all’ultima goccia, sicchè metto in commercio una seconda versione dello stesso con qualche piccolo bonus puntando sul feticismo dei fan affezionati per una seconda ondata di vendite.
Non si parla di edizioni delux, dove gli extra sono roba corposa come libri, cd, statuette et similia. Si sta parlando di un video che si può vedere anche su Youtube e un paio di boss in più.
Casi celebri:
tutti i Kingdom Hearts
Monster Hunter
Per me:
comprerei il gioco originale, ma dubito che comprerei la riedizione stiticamente ampliata. Per fortuna questa prassi per ora non è ancora sconfinata in occidente, ma in Giappone pare avere un certo mercato.